“L’abito fa il monaco”: quando l’immagine diventa espressione di autenticità

Credit Photo: Vika_Glitter

Ti sei mai detta: “non so cosa mettermi” nonostante l’armadio pieno?
È una frase che tante di noi hanno pronunciato davanti allo specchio, magari di fretta o in un momento di confusione. Ma se quella frase non fosse solo una banalità? Se fosse, in realtà, la voce gentile della nostra anima che ci sta dicendo: “Così come ti vedi, non ti riconosco. Non mi sento rappresentata”.

In questa puntata di Spiritualmente Concreta ho voluto parlare di un tema che spesso viene liquidato come frivolo, ma che per me è profondamente rivoluzionario: l’immagine personale e il nostro stile. Perché il corpo, i colori, i vestiti che scegliamo (o evitiamo di scegliere) parlano di noi, del nostro rapporto con noi stesse, della nostra energia.

Quante volte ti sei sentita invisibile?

Quante volte hai scelto abiti neutri, per non dare nell’occhio, per nasconderti, per “adeguarti”? O quante volte avresti voluto indossare qualcosa di diverso, ma hai pensato che fosse “troppo per te”? Ecco, oggi voglio parlarti proprio di questo. Di quanto sia potente – e necessario – allinearci fuori a ciò che siamo dentro.

Con me c’è una donna speciale: Giada Denise, style coach e consulente d’immagine, con cui condivido anche un pezzo personale importante. Lei è stata la persona che mi ha accompagnata nel “rebranding” della mia vita, quando sentivo che la mia immagine non rappresentava più la mia evoluzione personale e spirituale. Avevo bisogno di mostrarmi per come mi sentivo davvero: più femminile, più autentica, più libera.

E da lì è nato un percorso potente, che voglio portarti oggi. Perché non sei sola, se ti sei mai sentita “fuori luogo” nel tuo stesso stile. E c’è un modo per riconnetterti con quella parte di te che forse, fino a oggi, hai lasciato indietro.

Sentirsi invisibili non è solo estetica: è energia che si spegne

Quando ci sentiamo invisibili nel nostro stile, qualcosa dentro di noi si abbassa, si appiattisce. È come se ogni volta che ci vestiamo “per dovere”, “per coprirci”, “per essere adeguate”, facessimo un passo indietro rispetto a chi siamo davvero. Giada l’ha detto con chiarezza: sentirsi anonime ha un impatto sulla nostra energia vitale. Ci trascina verso il basso, ci fa perdere potere, ci allontana dai nostri obiettivi.

E il punto è che non si tratta solo del giudizio degli altri. Il giudizio più duro è quello che rivolgiamo a noi stesse. La madre che ci ha detto “quel vestito non è adatto”, il partner che ci preferiva più “semplici”, la società che ci vuole sempre “giuste”, discrete, mai troppo. Ma soprattutto, siamo noi a dire a noi stesse: “Non sono abbastanza bella per metterlo”, “non me lo posso permettere”, “non sono il tipo”.

Quando dentro cambi, cambia anche il fuori

Tante donne arrivano da Giada nei momenti di svolta: dopo una separazione, un matrimonio, una maternità, una nuova fase di vita. Cambia qualcosa dentro e… fuori tutto rimane uguale. Ma quell’immagine ormai stona, non racconta più chi siamo diventate. E allora serve un atto di coraggio: allineare la nuova identità anche a ciò che si vede. Perché altrimenti, anche guardandoci allo specchio, ci sentiamo ancora ancorate a una versione passata.

Lavorare sullo stile in questi momenti non è vanità: è guarigione. È come dire al mondo (e a noi stesse): “Questa sono io, oggi. E ho il diritto di farmi vedere”.

Facciamoci aiutare dagli archetipi femminili

Gli archetipi femminili sono uno strumento bellissimo che io e Giada usiamo entrambe, in modi diversi. Ci aiutano a capire che non esiste un solo modo di essere donna. Possiamo attraversare diverse stagioni interiori: la madre, l’amante, la ribelle, la saggia. E ognuna di queste fasi può avere un modo unico per manifestarsi anche attraverso i vestiti, i colori, il modo in cui ci presentiamo. Ogni archetipo ha diritto di esistere. Ogni parte di noi è sacra.

Lo stile è uno strumento di empowerment: scegli chi vuoi essere

Vestirsi può diventare un atto politico, spirituale, trasformativo. Non è solo una scelta estetica, è una dichiarazione di presenza. “Io esisto. Io mi scelgo. Io mi faccio vedere”. Quando scegliamo con intenzione, quando lasciamo che la nostra immagine racconti davvero chi siamo, cambiamo l’energia con cui attraversiamo il mondo.

Giada ci ha regalato un consiglio semplice ma potentissimo: vestirsi dalla gioia. Scegliere con emozione, non con dovere. Scegliere quella gonna che ti fa sentire viva. Quel colore che ti accende lo sguardo. Quel rossetto che usi solo quando ti ricordi chi sei. Invece di pensare a cosa coprire o nascondere, iniziare a pensare a cosa vogliamo esprimere.

E sai qual è uno strumento immediato? Il colore. Un dettaglio colorato – un orecchino, uno smalto, una sciarpa – può cambiare tutto. Può riaccendere la tua immagine, la tua giornata, la tua energia. Non serve rifare l’intero armadio. Inizia da poco. Inizia da te.

Lo stile, quando è consapevole, non ha a che fare con la moda o con il buon gusto. È pura coerenza con ciò che sei. E quando sei allineata, nessun giudizio può scalfirti. Perché hai quella luce che solo l’autenticità può dare.

Non aspettare di dimagrire, di avere un’occasione, di meritartelo. Non devi guadagnarti il diritto di sentirti bella. È tuo per nascita.

Se vuoi iniziare un percorso con Giada, puoi trovarla su www.giadadenise.com oppure su Instagram. E se vuoi lavorare con lei, abbiamo creato per te il codice FIAMMA, con cui puoi ottenere il 10% di sconto sui suoi percorsi. Io credo davvero che ogni donna meriti di riconoscersi nello specchio, di amarsi un outfit alla volta, senza compromessi.

Scegli di esistere anche con la tua immagine

Questa puntata non parla di moda. Parla di libertà. Di identità. Di riconnessione. Perché il nostro corpo non è un nemico, è una casa. E la nostra immagine è il modo in cui scegliamo di abitarla. Possiamo camminare nel mondo nascondendoci, oppure dicendo: “Io ci sono. E sono fiera di me”.

Scegli ogni giorno qualcosa che ti faccia sentire potente. Guardati allo specchio e chiediti: “Mi rappresenta?” E se la risposta è no, abbi il coraggio di cambiare. Perché il cambiamento comincia anche da lì. Dallo specchio. Dallo stile. Dalla gioia.


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